
“Quando una parte del corpo è in difficoltà, l’intero corpo perde l’equilibrio”. Dr.ssa Ida Rolf
Nel precedente post sulla postura abbiamo accennato al fatto che il muscolo è solo una “manovra” al servizio dell’organizzazione generale, cioè al servizio delle fasce.
MA COS’E’ LA FASCIA
La fascia viene considerata come il connettivo che unisce le strutture del nostro corpo. Essa è presente in ogni parte del nostro corpo: muscoli, visceri, organi, sistema nervoso, vasi sanguigni e molte altre. Senza di essa il nostro corpo collasserebbe, infatti la fascia funge da contenitore, stabilizzatore e sostegno per tutto il nostro corpo organi compresi.
La fascia ha diverse funzioni:
Fornisce la struttura tensile o elastica dell’intero corpo,
Mantiene in posizione diversi organi,
Consente il movimento degli organi poiché il corpo non è del tutto statico.
Puoi pensare alla fascia come a una rete elastica che corre lungo tutto il tuo corpo che lega tutto insieme e che può “scorrere e scivolare” contro se stessa per consentire un movimento confortevole.
Pensa ad una arancia e a tutte le parti bianche che la compongono: ce ne sono sotto la buccia, al centro, avvolte attorno agli spicchi e anche all’interno dei singoli spicchi, anche se non sono più visibili a occhio nudo. L’arancia senza pellicina bianca non avrebbe la forma sferica che ha, ma sarebbe una piccola pozzanghera di spremuta, liquida e senza forma.
COLLEGAMENTO TRA FASCIA E POSTURA:
Quando noi compiamo un gesto ripetutamente nel tempo che sia un gesto tecnico per uno sport o che sia una posizione che dobbiamo continuamente assumere per comodità esso diventerà abitudine. Essa per poter essere mantenuta richiede determinate posture che si instaureranno nel cervelletto e nel tronco cerebrale e saranno pertanto meno controllate dalla nostra volontà. A lungo andare si sedimenterà nel nostro “set” neurologico questo comportamento diventando così un compenso strutturale. Molto spesso non ce ne accorgiamo ma molte rigidità e dolori sono dovute proprio all’alterazione della fascia che si è adattata al nostro compenso posturale che sia esso di natura psicologica, emozionale o fisica.
Immagina di indossare una maglietta un po’ piccola: se la tiri in avanti per coprirti la pancia salirà sulla schiena. Se dietro la infili nei pantaloni, davanti ti scoprirai la pancia. La soluzione non è certo comprimerti su te stesso per diventare più piccolo! Va cambiata la maglietta! La bella notizia è che è possibile modificare la maglietta (la nostra fascia) tramite l’allenamento e renderla elastica come le moderne magliette tecniche ultra performanti che usano gli sportivi!
Quindi, quando le guaine fasciali intorno ai muscoli sono limitate, troverai difficile e doloroso muoversi. I tuoi muscoli sono, in effetti, aggrovigliati e trattenuti dalla loro rete fasciale. I tessuti del tuo corpo possono anche diventare disidratati, il che contribuisce a movimenti difficili e dolore.
Con il rilascio fasciale, il movimento dei tuoi tessuti migliorerà e riceveranno nuovamente un’idratazione sufficiente.
BENEFICI DEL RILASCIO FASCIALE:
Lo stretching passivo e la spinta sul tessuto della fascia tra le ossa con il foam roller o una palla, o l’oscillazione di una regione muscolare interessata possono aumentare la mobilità per un po’di tempo alleviando il dolore.
Un rilascio fasciale può anche avere un impatto sul tuo sistema nervoso. Il tuo sistema nervoso centrale controlla la rigidità dei tuoi muscoli. Poiché la tua rete fasciale è ricca di terminazioni nervose sensoriali, puoi consentire al tuo sistema nervoso di rilasciare la tensione premendo o rotolando delicatamente sulla fascia.
Non sono necessari più di cinque minuti di massaggio fasciale al giorno per aumentare il range di movimento e alleviare il dolore. Il posto migliore per iniziare con gli esercizi di rilascio della fascia è DAI TUOI PIEDI, poiché sono uno degli organi più sofisticati del tuo corpo e cruciali per migliorare la salute delle articolazioni.
Nella pianta dei tuoi piedi c’è la fascia plantare, che assorbe e distribuisce l’impatto ogni volta che fai un passo. Se sei fermo, la fascia plantare distribuirà il tuo peso a tutte le parti portanti dei tuoi piedi. Questa fascia ha connessioni fibrose alle guaine fasciali dei muscoli del polpaccio, dei muscoli posteriori della coscia, dei glutei, della parte bassa della schiena e del cranio attraverso i tendini di Achille.
Se ti prendi cura della guaina fasciale sotto i tuoi piedi, puoi alleviare il dolore e le restrizioni muscolari fino al collo. Dopo esserti preso cura dei tuoi piedi, puoi trattare la fascia laterale delle cosce (TFL) per il rilascio fasciale per migliorare la circolazione sanguigna.
Lo stretching fasciale invece è fondamentale che sia estremamente lento, con posizioni statiche, mantenute anche per 5/6 minuti, respirando lentamente e profondamente. La risposta fasciale all’allungamento è lenta, per cui bisogna lasciare il giusto tempo alle strutture di cedere gradualmente e naturalmente.
Ecco spiegato in modo scientifico perché durante le lezioni di ginnastica posturale usiamo molto il supporto di palline, della respirazione lenta e profonda e di esercizi di stretching lenti e prolungati.
Qui trovi anche il video dell’automassaggio col foam roller